PILA:”DONNE E GIOVANI NEL FUTURO DELLA PESCA”
Assessore Patrizia Trapella (M5S) "Che la donna superi
quella che è sempre stata la
connotazione dell’altra metà del cielo e che la donna diventi l’altra
metà del mare”
Dall' Abruzzo Adriana Celestini "Mi
sto battendo perché la donna abbia un giusto riconoscimento giuridico e tutte
quelle tutele che già esistono nel il settore dell’agricoltura".
Nella giornata conclusiva della
due giorni di festa a Pila, si è svolto il workshop sul tema "Donne
e giovani che vivono di pesca".Ad introdurre la tavola rotonda Claudio Bellan, in qualità di Presidente del
FLAG GAC Chioggia Delta del Po (Gruppo d’Azione Costiera), ente che supporta il
settore della pesca attraverso il Fondo Europeo per gli affari marittimi e la
Pesca FEAMP. “Si tratta della prima tappa di una serie di appuntamenti
itineranti nel territorio del FLAG GAC Chioggia Delta del Po” -spiega Bellan-
“finalizzati a far conoscere le marinerie e i prodotti ittici nei Comuni di
Chioggia, Rosolina, Porto Viro e Porto Tolle e in generale a valorizzare il
nostro prezioso patrimonio della pesca e dell’acquacoltura.
Nel suo intervento il direttore del FLAG GAC Andrea
Portieri, affiancato dai collaboratori Laura Mosca, Alessandra e Enzo Banin hanno presentato i nuovi progetti di cooperazione
interterritoriale e transnazionale su cui opererà il FLAG GAC, “con lo scopo-spiega
Portieri- di portare il mondo della pesca a fare un salto di qualità, creando quelle
sinergie tra associazioni di categoria della pesca, collegate alle degustazioni
del cibo. Siamo i primi come Gac, dei 70 esistenti in Italia, a promuovere i
bandi pubblici in collaborazione l’ufficio pesca della Regione del Veneto”.
Ecco
di seguito i 5 progetti per i quali gli operatori avranno tempo fino al
prossimo 12 Giugno per aderirvi rivolgendosi al Flag Gac
·
Az. 1A -
trasformazione, commercializzazione e valorizzazione del prodotto pescato
(risorse messe a disposizione 291.206,18 €);
·
Az. 2A - tecniche
innovative per la gestione della produzione in maricoltura (risorse
messe a disposizione 165.000,00 €);
·
azione 4A -
rivitalizzare gli ambienti di transizione a rischio di scarsa idronamicità
(risorse messe a disposizione 75.000,00 €, riservato ad Enti Pubblici);
·
azione 5A - sostegno
alla gestione dei rigetti e alla realizzazione di servizi eco-sistemici
(risorse messe a disposizione 170.200,00 €);
·
azione 5B - promuovere
misure di governance partecipata per la gestione integrata dello spazio
entro le 12 milia nautiche (risorse messe a disposizione 42.000,00 €, riservato
ad Enti Pubblici, Istituti di ricerca riconosciuti e Associazioni di categoria)
“Tra gli obiettivi del Gac, rientra anche il nuovo
percorso di studi dell’Ipsia titolato
“pesca commerciale e produzioni ittiche”, che partirà con il nuovo anno
scolastico. L’unico corso a livello
provinciale e regionale. Una formazione quinquennale che darà risposte concrete al mercato del lavoro,
perché rappresenta un asset strategico
di sviluppo per il nostro territorio nell’ambito dei progetti di cooperazione
internazionale che stiamo portando avanti –spiega l’architetto Laura Mosca- e
nel contempo rappresenta un’opportunità
per i giovani per arrivare al diploma senza interrompere il percorso di studi, al
compimento dei 16 anni, età dell’obbligo scolastico. Con i fondi del GAC daremo
la possibilità ai 14 ragazzi del corso di poter fare progetti e visitare altre realtà del mondo della pesca ”
Vari gli spunti di
riflessione emersi dall’incontro
In primis, l’intervento tramite filmato della dottoressa Adriana Celestini,
presidente dell’associazione “Penelope donne nella pesca”in Abruzzo, che si dedica alla tutela, a vario titolo delle
donne che operano nel settore della
pesca. Nella sua attività parlamentare ha proposto il riconoscimento della
figura femminile nelle aziende di pesca.” Mi
sto battendo perché la donna abbia un giusto riconoscimento giuridico e tutte
quelle tutele che già esistono nel il settore dell’agricoltura. Si tratta
di riconoscimenti che in Europa solo noi
donne Italiane, Greche e Olandesi non abbiamo. In tutti gli altri paesi alle
donne della pesca viene riconosciuto il diritto alla maternità, alla pensione ,
all’infortunistica”.
“Da 35 anni
lavoro nel settore della pesca-afferma
la rosolinese Marzia –una professione che mi ha tramandato mio padre. E
solo da dieci anni ho cominciato a parlare della mia esperienza
lavorativa in questi miei 54 anni. Non ho mai fatto altro, solo pescato”.
L’assessore al turismo di Porto Tolle Michela
Ferrarese ha evidenziato “I giovani, la scuola e le donne sono il fondamento
della nostra società. I giovani perché rappresentano il futuro, la scuola perché da le basi della formazione e le donne
perchè da sempre creano sviluppo, lavoro
e la conoscenza di tante cose con una
tenacia superiore rispetto agli uomini.”
A presenziare all’evento anche l’assessore di Rosolina Alessia Zaninello e il consigliere di maggioranza di Rosolina, Filippo Bergo
Patrizia Trapella assessore alle politiche della
pesca di Chioggia”Una riflessione che vuole essere una critica costruttiva è la politica della pesca legata
al mondo femminile . Esistono due realtà
che viaggiano a velocità diverse, una riguarda il Bassopolesine ,
l’altra, quella che amministro io a Chioggia
che detiene,secondo i dati del 2017, un terzo(1/3) delle 659 unità della flotta
pescherecci del Veneto. Il dato sociale riguardante le donne del mondo della pesca, rientra con una diversità
grandissima rispetto al Bassopolesine. Mentre nel clodiense le donne hanno una funzione deputata all’attività di
tipo amministrativo, burocratico e di commercializzazione del pescato, nel
Bassopolesine le donne si sono spostate al settore della pesca in prima linea
con i mariti e famigliari, nel momento in cui è entrato in crisi il settore
tessile con tutti i suoi laboratori e poi con la chiusura della centrale Enel.
Si alzano alla mattina alle quattro, vanno a pescare ecc. Una presenza attiva,
completamente diversa in un ambito culturale sociale diverso rispetto a quello
che succede a 50 chilometri di distanza.
Anche a
livello Veneto, rispetto alle provincie
si viaggia a velocità diversa. -Prosegue la Trapella- mentre a livello
Veneto sono stati destinati nel 2017, 3
milioni di euro a fondo perduto per quelle imprese femminili o a prevalente partecipazione femminile, le imprese rosa nel settore della
pesca molto spesso lavorano in una sorta di fascia grigia che alimenta spesso un lavoro di tipo precario
e dove le donne sono carenti o inesistenti di diritti e tutele sociali. Da qui la necessità di fare rete tra il
territorio clodiense che amministro da
due anni , e il Bassopolesine.
“Nel panorama nazionale, la nostra Italia viaggia
anch’essa a due velocità diverse, come accade nell’imprenditoria femminile a livello Europeo. – continua l’assessore
Trapella-. Secondo l’osservatorio nazionale della pesca in Italia, nel 2017, le
imprese nella filiera ittica superano di poco le 6.500 unità, situate
soprattutto nel sud Italia e nelle isole, per un totale di 33.941 aziende. Questo
significa che il 90% delle donne che lavorano nel settore sono Italiane,
soprattutto nelle capitanerie di Manfredonia (222) Cagliari (146 )Ravenna (137 )Ancona
( 82) Siracusa ( 72 ), mentre sono solo 1.195 quelle che lavorano a bordo dei
pescherecci con un età media tra i 18 e i 55 anni. Da qui la necessità di puntare su una progettualità che lega la
tradizione all’innovazione. Pensare per esempio a sviluppare l’
imprenditoria femminile nell’ambito della pesca .Una bella sfida pensare ad un
peschereccio tutto rosa”. E conclude con un commento” Che la donna superi
quella che è sempre stata la
connotazione dell’altra metà del cielo e che la donna diventi l’altra
metà del mare”
A portare le loro esperienze di vita da pescatori la
giovane 18enne Martina,
Alessio Greguoldo produttore dell’ostrica rosa e la 66enne Adriana
Finotti
“Lavoro nella pesca da due anni affiancando mio
padre proprietario di un peschereccio. Ritengo
sia un lavoro sottovalutato, perché molto spesso quando lo racconto, la
gente non capisce di cosa sto parlando. E’ un lavoro che mi piace,che faccio
con passione perché me l’ha trasmesso in maniera naturale mio padre.”
Alessio
Greguoldo”Da poco più di due anni siamo diventati un
‘eccellenza a livello italiano, nonché mondiale per l’allevamento dell’ostrica
rosa. Lavoriamo in rete, con il centri francesi ai quali comunichiamo i dati di
un sistema in rete. Per fare i pescatori serve spirito di sacrificio e avere
anche vocazione”.
Dall’incontro è emerso che sia per Martina che per
Alessio Greguoldo è fondamentale sapere le lingue, sia per comunicare con le
altre imbarcazioni che si incontrano via mare, sia perché il pesce viene venduto in paesi stranieri”.
Adriana Finotti. Una pescatrice. “Ho 66 anni e lavoro
sulle vongole da trent’anni, perché mi sono innamorata di quello che ancora oggi
è mio marito. Ho cominciato a farlo per dare una mano a lui, dopo che i nostri
figli sono diventati grandi e non ho più smesso”
Meno positiva l’esperienza della cooperativa
Artemisia di Rosolina, composta da 4 socie.” Siamo sempre state ostacolate e
discriminate. Sempre messe al margine, tra regolamenti, statuti e norme
burocratiche. Nonostante tutto andiamo avanti perché abbiamo avuto l’apertura
delle istituzioni, rispetto a quello che è il comportamento dei colleghi
maschi”
Luana Milan, insegnante ed educatrice “Alla base di tutto ci sono delle
problematiche a livello culturale. Per realizzare
un cambiamento culturale necessitano due
cose:la conoscenza e le testimonianze. La conoscenza avviene attraverso la scuola con il nuovo percorso di studi e le testimonianze avvengano da parte di chi vive pescando. Non c’è
apprendimento del nuovo se non c’è un impatto forte che vada a scuotere le
persone”
Nella due giorni
non sono mancate le escursioni guidate in bici e in barca e i momenti di degustazione
del pescato locale per i visitatori.
L’evento è stato organizzato dal FLAG GAC Chioggia Delta del Po con il
prezioso contributo del Comune di Porto Tolle, della Pro Loco di Porto Tolle,
del Consorzio e delle Cooperative di Pescatori di Pila. Per il futuro sono in via di definizione le
date dei prossimi workshop itineranti
previsti negli altri comuni del Flag Gac Chioggia Delta del Po
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