Pila/Venezia: Gli esiti della manifestazione dei
pescatori di Pila a Venezia dopo gli incontri con le varie forze politiche
rappresentate in regione e l’incontro
più tecnico con gli assessori Pan, De Berti e Corazzari
Da questo ultimo incontro sono emerse le seguenti promesse da parte
della regione Veneto:
·
l’ennesimo intervento di somma
urgenza per lo scavo nella bocca di
Barbamarco, per un investimento di
140mila, (la rimanenza dei 190mila euro destinati al porto di Pila, dopo il
precedente intervento,sempre di somma urgenza, terminato lo scorso 19
Febbraio). Per essere realizzato trascorreranno almeno 40 giorni
·
Saranno investiti 450mila euro in un
successivo progetto che prevede lo scavo del canale di navigazione per 50 metri
di larghezza e 4 metri di profondità all’altezza della bocca di Barbamarco
·
Sarà definito il progetto definitivo
strutturale per poi dialogare con Roma.Per stilare tale progetto la regione
investirà altri 100mila euro.
Le
reazioni:
“Non
abbiamo visto il progetto di cui la Regione parla, e per questo ne dubitiamo l’esistenza.
E non abbiamo avuto quelle rassicurazioni che ci aspettavamo-puntualizza Giuliano Zanellato della cooperativa
Pilamare- perché l’intervento dei 450mila euro per lo scavo del canale
dovrebbe essere un intervento duraturo ,secondo i loro dati tecnici, ma non è
così. Basti pensare che l’ultimo scavo realizzato in bocca Barbamarco, si è chiuso in 60 giorni con le ultime mareggiate.
Per questo continuiamo ad essere preoccupati perché basta che ci sia una serata
di maltempo per mettere a serio rischio l’entrata in porto delle imbarcazioni,
che potrebbero incagliarsi nel mezzo della bocca al punto da rimanere ferme e i
pescatori a quel punto non riuscirebbero ne ad andare avanti ne ad andare
indietro, con il pericolo di essere rovesciati. E’ ora che la regione si prenda
carica del porto di Pila, primo porto dell’Adriatico per tipologia di pesce azzurro
e non solo. E stiamo parlando di 65 pescherecci che creano un’economia di 20
milioni di euro. Ci serve un porto che ci dia la possibilità di poter andare a
pescare come fanno in tutti gli altri
porti. E porto Garibaldi ne è un esempio. Pila è un eccellenza e non deve essere
secondaria a tante altre necessità”.
“Siamo
delusi e non arrabbiati-ha detto Giovanni
Franzoso, vice presidente della cooperativa
pescatori di Pila-perché questo ennesimo intervento di
somma urgenza ha dei tempi diversi
rispetto ai nostri. Si tratta di un mese e mezzo di lavoro che tradotti
per i pescatori significa rimanere a
casa, sono troppi. Siamo d’accordo che non ci sarà mai un progetto definitivo,
ma abbiamo chiesto che almeno gli
interventi vengano studiati perché siano più duraturi nel tempo”
“Sono
del parere che bisogna togliere gli
scanni e le bocche a mare, dal perimetro dell’ente parco per permettere agli
enti preposti di poter fare i lavori di scavo in tempi più ragionevoli- ha
detto Fabrizio Boscolo, presidente della
cooperativa Villaggio pescatori-. Parlo
dei vincoli del parco che in qualche modo hanno imbalsamato il nostro
territorio al punto che ogni volta che la bocca necessita di uno scavo servono tempi
lunghissimi. I lavori sono necessari per mantenere in equilibrio il nostro
delta per salvaguardare la laguna stessa che è
la prima difesa per il territorio.
Ogni volta che ci ritroviamo nella situazione di somma urgenza , significa
perdere parte della nostra economia, della nostra immagine e quindi la capacità e la voglia di
proseguire con passione il nostro lavoro. “
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