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venerdì 7 ottobre 2016

CASSA INTEGRAZIONE PER I PESCATORI, MALATTIE PROFESSIONALI E PENSIONI, FERMO BIOLOGICO E SANZIONI IN UN CONVEGNO A SCARDOVARI


Importante incontro stamattina a Scardovari, nella sede della cooperativa Delta Padano in via Roma, avente a tema la cassa integrazione per i pescatori e altre questioni che discendono dalle nuove normative dedicate al lavoro nel mare. Organizzato dalla segreteria nazionale della Flai-Cgil, hanno partecipato gli onorevoli Diego Crivellari e Gessica Rostellato del PD, oltre al sindaco Claudio Bellan. Presente un discreto numero di pescatori di Scardovari, ma anche l'associazione Nuovi Orizzonti di Chioggia. Molti i temi sul terreno: per quanto concerne la cassa integrazione, i deputati hanno detto di aver fatto pressioni per ripristinare il fondo precedente (30 milioni) ma dal ministero è stato risposto che non ci sono le risorse per garantirla dopo il 2018, quando verrà istituita l'Aspi come per i lavoratori di terraferma. Sono in programma ulteriori concertazioni, affinché sia garantita l'erogazione della cassa nei prossimi due anni. Quanto alle malattie professionali, a oggi non viene considerata per quanto riguarda il settore: l'impegno della parte politica sta nella convocazione di un tavolo per raggiungere questo obiettivo. Indi, anche in materia pensionistica la richiesta della gente di mare è far rientrare la pesca tra i lavori usuranti, com'era prima della riforma. Dal canto suo, Nuovi Orizzonti ha posto un paio di interrogativi: il primo ha per oggetto la quota di fermo biologico da destinare agli armatori, dal momento che -secondo una circolare Inps di futura attivazione- quelli effettivamente imbarcati non la riceveranno mensilmente, senza che ne venga data motivazione. Dato che la gestione sarà regionale, alcuni enti territoriali si allineeranno e altri meno; dal tavolo della presidenza, le coop, i sindacati e il PD confermano che si muoveranno per far restare l'erogazione com'è ora, con l'armatore imbarcato che va considerato pescatore a tutti gli effetti e non “colletto bianco”. Sempre Christian Varisco di Nuovi Orizzonti ha avanzato la spinosa diatriba sul decreto 154 (sanzione minima), che molte proteste ha causato tra i marittimi: il raddoppio della sanzione viene considerato per la pesca del solo pesce spada, tonno, piccoli pelagici o va esteso ad altre specie? L'on.Rostellato e la Cgil asseriscono di aver posto la stessa domanda al ministero, che finora non ha dato risposta: il prossimo 18 ottobre vi sarà una riunione tra le parti sociali, le cooperative e i vertici ministeriali per capire chi è soggetto al raddoppio della sanzione minima e chi no. La confusione in entrambi questi aspetti è latente.