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martedì 19 febbraio 2019

PORTO TOLLE:LA MINORANZA CHIEDE UN TAVOLO AZZURRO E IL PUNTO DEI LAVORI IN BARBAMARCO

 Interrogazione – Bocca sud Laguna di Barbamarco


I sottoscritti Consiglieri Comunali, Claudio Bellan, Cosetta Nicolasi, Michela Ferrarese, Silvia Siviero e Valerio Gibin, ai sensi e per gli effetti degli idonei articoli dello Statuto e del Regolamento interrogano il Sindaco per sapere:
VISTO CHE
L’Amministrazione Regionale e l’Amministrazione Comunale hanno riempito i giornali di titoloni sulla soluzione, sempre ormai imminente, del gravissimo e decennale problema dell’interramento della Bocca Sud della Laguna di Barbamarco.
CONSIDERATO CHE

Ancor di più in queste ore, vedi gli allarmi ed i filmati, i pescatori di Pila stanno mettendo a rischio i propri mezzi di lavoro, rischiando la propria incolumità nel tentativo di rientrare in Porto.
RICORDATO CHE

L’Assessore regionale Corazzari a Dicembre 2018 dichiarava “Sempre per interventi che riguardano la vivificazione delle lagune del Delta il bilancio del consiglio regionale, con la sua approvazione, porta con se anche una importante novità. Per la prima volta è stato istituito un apposito capitolo di bilancio regionale per garantire adeguate risorse che consentiranno di affrontare costantemente e in modo organico il tema della vivificazione delle lagune del Delta del Po, per studiare i continui mutamenti di questi delicati ambienti e realizzare i relativi interventi. Il capitolo di bilancio è già stato finanziato con una dotazione certa di 300 mila euro e si potrà finalmente su questo particolare argomento abbandonare le iniziative ‘a spot’, in emergenza, e procedere con interventi strutturali e duraturi.”

E che 

Come comunicava il 17 ottobre 2018, l’Assessore Bertaggia in Consiglio Comunale, “ La Regione ha messo a disposizione per gli interventi di scavo una somma, siamo sui 690.000 euro. Questo importo andrà spalmato, andrà dilazionato su un periodo triennale, proprio perché si sta cercando di uscire da quelli che sono interventi d’urgenza e di arrivare ad una programmazione nel tempo.”

La Regione ha istituito un gruppo di studio sulla realtà lagunare che ha stimato in sette milioni e mezzo di euro gli interventi a breve termine.

TUTTO CIÒ PREMESSO

INTERROGHIAMO IL SINDACO E L’ASSESSORE DI COMPETENZA PER SAPERE:

a) Cosa sta facendo l’Amministrazione comunale per affrontare questa ultima emergenza; b) Cosa la Regione ha in preventivo di fare nell’immediato per risolvere, almeno in parte, questa urgenza; c) Se ci sono novità dal tavolo di coordinamento regionale; d) Quali sono i prossimi interventi previsti nelle nostre Lagune; e) Se, ci sono novità dopo il viaggio romano del Sindaco e dell’Assessore alla pesca, al Ministero delle Politiche Agricole ed Economiche, al Ministero della Pesca, ricevuti dall’Onorevole Franco Manzato.
Chiediamo inoltre la convocazione di un Tavolo Azzurro dove discutere della grave situazione sopra citata

lunedì 4 febbraio 2019

I FLAG DELL'ALTO ADRIATICO INSIEME PER LA MAPPATURA DEI SIC MARINI

I FLAG DEL DISTRETTO ALTO ADRIATICO
IN PRIMA LINEA PER UNA MAPPATURA CONDIVISA DEI SIC MARINI 


Si è tenuta a Bologna giovedì 31 gennaio 2019, presso la sede della Regione Emilia Romagna, la riunione congiunta del Comitato di Gestione e del Gruppo Tecnico del Distretto di Pesca Alto Adriatico. Presenti gli Assessori regionali all'Agricoltura e Pesca di Veneto (Giuseppe Pan), Emilia Romagna (Simona Caselli) e Friuli Venezia Giulia (Stefano Zanier), il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo Franco Manzato, il Capo Dipartimento Andrea Comacchio e Eugenio Duprè della Direzione generale per la protezione della natura e del mare.
Erano presenti anche il presidente del FLAG GAC Chioggia e Delta del Po Roberto Pizzoli, il presidente del FLAG Veneziano Antonio Gottardo, i rappresentanti del FLAG Costa dell’Emilia Romagna e del FLAG GAC FVG che nell’occasione hanno presentato il Progetto di Cooperazione Interterritoriale "Tarta-Tur". Il progetto, coordinato dall’Università degli Studi di Padova, è in corso di realizzazione ed è finalizzato proprio alla valutazione dell’interazione della pesca marittima e della maricoltura con le tartarughe e i delfini nella fascia costiera del Distretto di Pesca Alto Adriatico.
Pizzoli “Come FLAG che operano nell’ambito del Distretto abbiamo preso l’impegno di sostenere l’azione del governo centrale e delle regioni e abbiamo voluto dare il nostro contributo con un progetto dedicato, il Tarta-Tur, per garantire la partecipazione attiva del mondo della pesca e dell’acquacoltura che è il primo a voler tutelare l’ambiente marino e le sue specie”.
Gottardo: "Allineamento istituzionale e condivisione di tutte e quattro le Associazioni di categoria e della ricerca sulla necessità della difesa della nostra pesca professionale e della tutela dell’ambiente". Franco Manzato "Abbiamo individuato un percorso condiviso tra Distretto, Regioni, Ministero dell’Ambiente e Mipaaft con l’obiettivo di definire le zone natura 2000 sulla base delle evidenze scientifiche e con una contestuale definizione delle misure di gestione, abbiamo concordato un pacchetto unico per tutelare efficacemente anche l’attività di pesca. Dunque attenzione sicuramente ai delfini e alle tartarughe ma salvaguardiamo il lavoro dei pescatori di Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.” Pan: "La difesa della nostra pesca professionale e la tutela dell’ambiente devono essere un unico tema. Ringrazio per il supporto le categorie e i rappresentanti del mondo della pesca e il contributo scientifico dell’Università degli Studi di Padova che sta seguendo il progetto Tarta-Tur".

sabato 2 febbraio 2019

CACCIA, INGENTE OPERAZIONE ANTIBRACCONAGGIO DEI CARABINIERI FORESTALI A PORTO TOLLE E CAMPAGNA LUPIA

Si è conclusa venerdì l'operazione finalizzata al contrasto del bracconaggio, che ha coinvolto i Carabinieri Forestali dei Gruppi di Venezia e Rovigo e del Nucleo Carabinieri CITES di Venezia, con il supporto del Reparto Operativo CITES – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a danno degli animali di Roma, che si sono avvalsi della continua collaborazione dei reparti territoriali dell’Arma dei Carabinieri interessati dall’operazione. I militari sono stati impegnati in sei giorni di controlli notturni e diurni negli ambienti umidi e lungo gli scanni deltizi delle due province, dove hanno sorpreso e denunciato sette cacciatori, quattro dei quali esercitavano attività venatoria con ausilio di potenti richiami elettronici vietati, tre invece sorpresi in possesso di un esemplare di oca selvatica appena abbattuto e con munizioni e parti di armi non denunciate alla competente autorità di Pubblica Sicurezza. Sono stati denunciati anche il titolare di un noto ristorante ed il proprietario di un'armeria di Campagna Lupia. Sequestrati complessivamente 5 fucili, 2 canne per fucile non denunciate, 541 munizioni spezzate, 27 munizioni a palla, 4 richiami elettronici vietati, 48 anatre, un'oca, un picchio verde, un totano moro impagliato, otto ulteriori anatre già pronte per essere somministrate dal ristorante. I 4 cacciatori sono stati sorpresi all'interno di due capanni lungo uno scanno nel Comune di Porto Tolle, dopo essere stati osservati dai militari mentre utilizzavano ripetutamente richiami elettronici potentissimi, espressamente vietati dalla legge vigente. Uno dei cacciatori aveva con sè anche un'arma modificata, che poteva esplodere un numero di colpi superiore a quelli consentiti. Poi le perquisizioni domiciliari condotte nelle abitazioni di due di questi individui hanno consentito di accertare detenzioni illecite di munizioni, parti di armi e l'omessa custodia di un fucile.
Per quanto riguarda invece i tre cacciatori denunciati a Campagna Lupia, essi sono stati sorpresi al rientro dall'attività venatoria con un esemplare di oca selvatica occultata in un telo. Le perquisizioni domiciliari condotte in provincia di Padova hanno poi consentito di individuare e sequestrare un esemplare particolarmente protetto di picchio verde, un totano moro impagliato, oltre ad una canna di fucile calibro 12 e 27 munizioni a palla non denunciate. Controlli anche in un'armeria dello stesso paese rivierasco, dove il titolare è stato denunciato per frode avendo commercializzato munizioni spezzate, caricate con piombo, con scritto esternamente "steel" (cioè acciaio) in modo da indurre in inganno eventuali acquirenti o organi di controllo sulla reale natura dell'oggetto, che nelle aree umide deve essere obbligatoriamente di metallo non inquinante. I controlli lungo la filiera che dal prelievo venatorio portano al consumo hanno anche condotto i militari in un noto ristorante sempre di Campagna Lupia, dove è stato accertato che il titolare stava preparando 7 anatre provenienti dalle valli di caccia, il cui commercio è espressamente vietato, per la somministrazione ai clienti. Infine, i controlli amministrativi condotti in tre valli da caccia nei Comuni di Porto Tolle e Campagna Lupia hanno portato alla contestazione di 34 verbali amministrativi per abbattimenti di anatre in numero superiore a quanto consentito, mancate annotazioni sui tesserini di caccia e sui registri, oltre ad un verbale per abbandono di rifiuti sul terreno a carico di un capovalle. In tali situazioni sono state sequestrate amministrativamente 47 anatre.