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sabato 2 febbraio 2019

CACCIA, INGENTE OPERAZIONE ANTIBRACCONAGGIO DEI CARABINIERI FORESTALI A PORTO TOLLE E CAMPAGNA LUPIA

Si è conclusa venerdì l'operazione finalizzata al contrasto del bracconaggio, che ha coinvolto i Carabinieri Forestali dei Gruppi di Venezia e Rovigo e del Nucleo Carabinieri CITES di Venezia, con il supporto del Reparto Operativo CITES – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a danno degli animali di Roma, che si sono avvalsi della continua collaborazione dei reparti territoriali dell’Arma dei Carabinieri interessati dall’operazione. I militari sono stati impegnati in sei giorni di controlli notturni e diurni negli ambienti umidi e lungo gli scanni deltizi delle due province, dove hanno sorpreso e denunciato sette cacciatori, quattro dei quali esercitavano attività venatoria con ausilio di potenti richiami elettronici vietati, tre invece sorpresi in possesso di un esemplare di oca selvatica appena abbattuto e con munizioni e parti di armi non denunciate alla competente autorità di Pubblica Sicurezza. Sono stati denunciati anche il titolare di un noto ristorante ed il proprietario di un'armeria di Campagna Lupia. Sequestrati complessivamente 5 fucili, 2 canne per fucile non denunciate, 541 munizioni spezzate, 27 munizioni a palla, 4 richiami elettronici vietati, 48 anatre, un'oca, un picchio verde, un totano moro impagliato, otto ulteriori anatre già pronte per essere somministrate dal ristorante. I 4 cacciatori sono stati sorpresi all'interno di due capanni lungo uno scanno nel Comune di Porto Tolle, dopo essere stati osservati dai militari mentre utilizzavano ripetutamente richiami elettronici potentissimi, espressamente vietati dalla legge vigente. Uno dei cacciatori aveva con sè anche un'arma modificata, che poteva esplodere un numero di colpi superiore a quelli consentiti. Poi le perquisizioni domiciliari condotte nelle abitazioni di due di questi individui hanno consentito di accertare detenzioni illecite di munizioni, parti di armi e l'omessa custodia di un fucile.
Per quanto riguarda invece i tre cacciatori denunciati a Campagna Lupia, essi sono stati sorpresi al rientro dall'attività venatoria con un esemplare di oca selvatica occultata in un telo. Le perquisizioni domiciliari condotte in provincia di Padova hanno poi consentito di individuare e sequestrare un esemplare particolarmente protetto di picchio verde, un totano moro impagliato, oltre ad una canna di fucile calibro 12 e 27 munizioni a palla non denunciate. Controlli anche in un'armeria dello stesso paese rivierasco, dove il titolare è stato denunciato per frode avendo commercializzato munizioni spezzate, caricate con piombo, con scritto esternamente "steel" (cioè acciaio) in modo da indurre in inganno eventuali acquirenti o organi di controllo sulla reale natura dell'oggetto, che nelle aree umide deve essere obbligatoriamente di metallo non inquinante. I controlli lungo la filiera che dal prelievo venatorio portano al consumo hanno anche condotto i militari in un noto ristorante sempre di Campagna Lupia, dove è stato accertato che il titolare stava preparando 7 anatre provenienti dalle valli di caccia, il cui commercio è espressamente vietato, per la somministrazione ai clienti. Infine, i controlli amministrativi condotti in tre valli da caccia nei Comuni di Porto Tolle e Campagna Lupia hanno portato alla contestazione di 34 verbali amministrativi per abbattimenti di anatre in numero superiore a quanto consentito, mancate annotazioni sui tesserini di caccia e sui registri, oltre ad un verbale per abbandono di rifiuti sul terreno a carico di un capovalle. In tali situazioni sono state sequestrate amministrativamente 47 anatre.

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