Le ultime
autorizzazioni di pesca ai molluschi sono stati concesse dalla provincia nel
novembre 2018. Data alla quale fa seguito la battaglia dei diritti esclusivi di
pesca, vinta dai pescatori,grazie all’azione di cinque consiglieri provinciali
che si sono opposti al presidente dall’Ara e ad alcuni consiglieri provinciali,
spuntando con la proroga per i prossimi
15 anni. Periodo oltre il quale, la provincia darà seguito ai nuovi nulla osta
Una quarantina le persone che attendono dalla
provincia di Rovigo le autorizzazioni alla pesca ai molluschi.
La maggior parte sono giovani
dei comuni del delta, come Melissa Travaglia, 24 anni,sposata con due figli ,
Iscritta da tre anni alla cooperativa Eridania di Porto Viro, attende il permesso
alla raccolta delle vongole dal maggio 2019 quando ha ereditato il permesso in questione dalla
nonna, ora deceduta. Sul regolamento del
consorzio pescatori di Scardovari infatti, chi ha la possibilità di ereditare
l’attività da un famigliare acquisisce un punteggio che gli consente di scalare
in alto la graduatoria delle autorizzazioni di pesca ai molluschi.
Altra
situazione per un altro giovane 24 enne, Matteo Spolladore di Adria, che attende la sua autorizzazione di
pesca da palazzo Celio, dopo che il nonno si è indebolito a causa di due
infarti. Il giovane adriese, ha scelto di intraprendere l’attività della pesca
perché la considerava- fa sapere-“ un investimento di lavoro per il suo futuro”. Ma finchè i diritti esclusivi
di pesca resteranno in deroga, e lo saranno per i prossimi 15 anni, la
provincia-secondo il presidente Farabotin- non rilascerà altre autorizzazioni.”Questo
significa posti di lavoro fermi e il
blocco futuro del settore della pesca“-conclude
Farabotin-“Oltre ai due giovani soci
citati, se ne aggiungono altri trenta, dai 20 ai 30 anni, residenti
nel delta e appartenenti alle altre cooperative che fanno capo al consorzio
pescatori di Scardovari”-dichiara il presidente del consorzio Luigino
Marchesini. E parliamo di una vicenda
che fa seguito alla battaglia dei diritti esclusivi di pesca, verso la quale
l’ostruzionismo del presidente Dall’Ara era, e continua ad essere palese, al
punto che la soluzione è in mano ad
avvocati e conseguenti processi. Una situazione che mette in grave difficoltà
un settore duramente colpito da numerosi eventi meteo di dimensioni devastanti,
come la tempesta Vaia, l’evento del 12
Novembre scorso e ultima, l’ emergenza sanitaria che ha determinato un crollo della domanda di
prodotto, con danni economici di rilevante ammontare”.Un durissimo colpo per
una delle economie trainanti del territorio e per i 1500 pescatori destinati
nel tempo a diminuire per numero.
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