Il ricorso elettorale segue alle anomalie su alcuni voti
secondo dichiarazioni circostanziate da parte di alcuni miei rappresentanti di
lista: l'udienza è fissata per il prossimo 26 settembre e ora sta al Tribunale
amministrativo regionale valutare, non a Pizzoli, che se davvero fosse così
sereno, non avrebbe motivo di fare un doppio ricorso e di raddoppiare le spese
legali. Non c'è da stupirsi, però: per Pizzoli, vista la condizione del
bilancio del Comune di Porto Tolle dopo che lui aveva avuto un ruolo di
governo, è abitudine non curarsi dell'integrità dei conti; e per i partiti che
hanno sostenuto Pizzoli in campagna elettorale è abitudine l'occupazione del
potere "costi quel che costi".
Su 5.470 voti, 171 schede sono risultate non valide di cui 43 bianche, e 5 schede hanno fatto la differenza, da verificare. La lista Pizzoli ha ottenuto meno voti di quelli attesi dalla complicata alleanza di partiti che s'è costruita sull'occupazione del potere; la lista Bellan, invece, ha ottenuto 336 voti in più rispetto a quelli che nel 2013 le avevano permesso di vincere le elezioni. Questa è una lezione che le persone hanno dato ai partiti: è evidente che parlare di etica e di sconfitta umana è il modo goffo che hanno Pizzoli, e gli interessi dei partiti che lo sostengono, di distogliere lo sguardo da una lezione ai partiti che è sotto gli occhi di tutti.
Questa goffaggine fa il paio con la scelta di Pizzoli di mantenere in giunta gli stessi stipendi che all'amministrazione precedente aveva contestato come atto moralmente inopportuno e che ora, con la sua giunta, non lo è più.
Occupare il potere "costi quel che costi" non significa nemmeno dire la sciocchezza che Bellan ha l'abitudine a perdere i ricorsi. Se contiamo i ricorsi vinti (tutti) dalla giunta Bellan contro Enel, è vero il contrario, e oggi il Comune di Porto Tolle ha i conti in ordine soprattutto per i ricorsi vinti dall'amministrazione Bellan.
Su 5.470 voti, 171 schede sono risultate non valide di cui 43 bianche, e 5 schede hanno fatto la differenza, da verificare. La lista Pizzoli ha ottenuto meno voti di quelli attesi dalla complicata alleanza di partiti che s'è costruita sull'occupazione del potere; la lista Bellan, invece, ha ottenuto 336 voti in più rispetto a quelli che nel 2013 le avevano permesso di vincere le elezioni. Questa è una lezione che le persone hanno dato ai partiti: è evidente che parlare di etica e di sconfitta umana è il modo goffo che hanno Pizzoli, e gli interessi dei partiti che lo sostengono, di distogliere lo sguardo da una lezione ai partiti che è sotto gli occhi di tutti.
Questa goffaggine fa il paio con la scelta di Pizzoli di mantenere in giunta gli stessi stipendi che all'amministrazione precedente aveva contestato come atto moralmente inopportuno e che ora, con la sua giunta, non lo è più.
Occupare il potere "costi quel che costi" non significa nemmeno dire la sciocchezza che Bellan ha l'abitudine a perdere i ricorsi. Se contiamo i ricorsi vinti (tutti) dalla giunta Bellan contro Enel, è vero il contrario, e oggi il Comune di Porto Tolle ha i conti in ordine soprattutto per i ricorsi vinti dall'amministrazione Bellan.
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