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mercoledì 21 marzo 2018

PILA:LE REAZIONI DEI PESCATORI "SIAMO DELUSI,CI ASPETTAVAMO QUALCOSA DI PIU'"


Pila/Venezia: Gli esiti della manifestazione dei pescatori di Pila a Venezia dopo gli incontri con le varie forze politiche rappresentate in regione e  l’incontro più tecnico con gli assessori Pan, De Berti e Corazzari


Da questo ultimo incontro  sono emerse le seguenti promesse da parte della regione Veneto:

·        l’ennesimo intervento di somma urgenza  per lo scavo nella bocca di Barbamarco, per  un investimento di 140mila, (la rimanenza dei 190mila euro destinati al porto di Pila, dopo il precedente intervento,sempre di somma urgenza, terminato lo scorso 19 Febbraio). Per essere realizzato trascorreranno almeno 40 giorni

·        Saranno investiti 450mila euro in un successivo progetto che prevede lo scavo del canale di navigazione per 50 metri di larghezza e 4 metri di profondità all’altezza della bocca di Barbamarco

·        Sarà definito il progetto definitivo strutturale per poi dialogare con Roma.Per stilare tale progetto la regione investirà altri 100mila euro.




Le reazioni:




“Non abbiamo visto il progetto di cui la Regione parla, e per questo ne dubitiamo l’esistenza. E non abbiamo avuto quelle rassicurazioni che ci aspettavamo-puntualizza Giuliano Zanellato della cooperativa Pilamare- perché l’intervento dei 450mila euro per lo scavo del canale dovrebbe essere un intervento duraturo ,secondo i loro dati tecnici, ma non è così. Basti pensare che l’ultimo scavo realizzato in bocca Barbamarco,  si è chiuso in 60 giorni con le ultime mareggiate. Per questo continuiamo ad essere preoccupati perché basta che ci sia una serata di maltempo per mettere a serio rischio l’entrata in porto delle imbarcazioni, che potrebbero incagliarsi nel mezzo della bocca al punto da rimanere ferme e i pescatori a quel punto non riuscirebbero ne ad andare avanti ne ad andare indietro, con il pericolo di essere rovesciati. E’ ora che la regione si prenda carica del porto di Pila, primo porto  dell’Adriatico per tipologia di pesce azzurro e non solo. E stiamo parlando di 65 pescherecci che creano un’economia di 20 milioni di euro. Ci serve un porto che ci dia la possibilità di poter andare a pescare come  fanno in tutti gli altri porti. E porto Garibaldi ne è un esempio. Pila è un eccellenza e non deve essere secondaria a tante altre necessità”.










“Siamo delusi e non arrabbiati-ha detto Giovanni Franzoso, vice presidente della cooperativa pescatori di Pila-perché questo ennesimo intervento di somma urgenza  ha dei tempi diversi rispetto ai nostri. Si tratta di un mese e mezzo di lavoro che tradotti per  i pescatori significa rimanere a casa, sono troppi. Siamo d’accordo che non ci sarà mai un progetto definitivo, ma  abbiamo chiesto che almeno gli interventi vengano studiati perché siano più duraturi nel tempo”






“Sono del parere che bisogna  togliere gli scanni e le bocche a mare, dal perimetro dell’ente parco per permettere agli enti preposti di poter fare i lavori di scavo in tempi più ragionevoli- ha detto Fabrizio Boscolo, presidente della cooperativa  Villaggio pescatori-. Parlo dei vincoli del parco che in qualche modo hanno imbalsamato il nostro territorio al punto che  ogni volta che  la bocca necessita di uno scavo servono tempi lunghissimi. I lavori sono necessari per mantenere in equilibrio il nostro delta per salvaguardare la laguna stessa che è  la prima difesa  per il territorio. Ogni volta che ci ritroviamo nella situazione di somma urgenza , significa perdere parte della nostra economia, della nostra  immagine e quindi la capacità e la voglia di proseguire con passione il nostro lavoro. “

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