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martedì 8 maggio 2018

PILA:PESCA,LE DONNE E I GIOVANI PROTAGONISTI DEL WORKSHOP

PILA:”DONNE E GIOVANI NEL FUTURO DELLA PESCA”

Assessore Patrizia Trapella (M5S) "Che la donna superi quella che è sempre stata la  connotazione dell’altra metà del cielo e che la donna diventi l’altra metà del mare”
Dall' Abruzzo Adriana Celestini "Mi sto battendo perché la donna abbia un giusto riconoscimento giuridico e tutte quelle tutele che già esistono nel il settore dell’agricoltura".
Nella giornata conclusiva  della  due giorni di festa a Pila, si è svolto il workshop sul tema "Donne e giovani che vivono di pesca".Ad introdurre la tavola rotonda  Claudio Bellan, in qualità di Presidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po (Gruppo d’Azione Costiera), ente che supporta il settore della pesca attraverso il Fondo Europeo per gli affari marittimi e la Pesca FEAMP. “Si tratta della prima tappa di una serie di appuntamenti itineranti nel territorio del FLAG GAC Chioggia Delta del Po” -spiega Bellan- “finalizzati a far conoscere le marinerie e i prodotti ittici nei Comuni di Chioggia, Rosolina, Porto Viro e Porto Tolle e in generale a valorizzare il nostro prezioso patrimonio della pesca e dell’acquacoltura.


Nel suo intervento il direttore del FLAG GAC Andrea Portieri, affiancato dai collaboratori Laura Mosca, Alessandra e Enzo  Banin  hanno  presentato i nuovi progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale su cui opererà il FLAG GAC, “con lo scopo-spiega Portieri- di portare il mondo della pesca a  fare un salto di qualità, creando quelle sinergie tra associazioni di categoria della pesca, collegate alle degustazioni del cibo. Siamo i primi come Gac, dei 70 esistenti in Italia, a promuovere i bandi pubblici  in collaborazione   l’ufficio pesca della Regione del Veneto”.

Ecco di seguito i 5 progetti per i quali gli operatori avranno tempo fino al prossimo 12 Giugno per aderirvi rivolgendosi al Flag Gac
·  Az. 1A - trasformazione, commercializzazione e valorizzazione del prodotto pescato (risorse messe a disposizione 291.206,18 €);
·  Az. 2A - tecniche innovative per la gestione della produzione in maricoltura (risorse messe a disposizione 165.000,00 €);
·  azione 4A - rivitalizzare gli ambienti di transizione a rischio di scarsa idronamicità (risorse messe a disposizione 75.000,00 €, riservato ad Enti Pubblici);
·  azione 5A - sostegno alla gestione dei rigetti e alla realizzazione di servizi eco-sistemici (risorse messe a disposizione 170.200,00 €);
·  azione 5B - promuovere misure di governance partecipata per la gestione integrata dello spazio entro le 12 milia nautiche (risorse messe a disposizione 42.000,00 €, riservato ad Enti Pubblici, Istituti di ricerca riconosciuti e Associazioni di categoria)
“Tra gli obiettivi del Gac, rientra anche il nuovo percorso  di studi dell’Ipsia titolato “pesca commerciale e produzioni ittiche”, che partirà con il nuovo anno scolastico. L’unico corso  a livello provinciale e regionale. Una formazione quinquennale che  darà risposte concrete al mercato del lavoro, perché  rappresenta un asset strategico di sviluppo per il nostro territorio nell’ambito dei progetti di cooperazione internazionale che stiamo portando avanti –spiega l’architetto Laura Mosca- e nel contempo rappresenta  un’opportunità per i giovani  per arrivare al diploma  senza interrompere il percorso di studi, al compimento dei 16 anni, età dell’obbligo scolastico. Con i fondi del GAC daremo la possibilità ai 14 ragazzi del corso di poter fare progetti e  visitare  altre realtà del mondo della pesca ”

Vari gli spunti di riflessione emersi dall’incontro
In primis, l’intervento tramite  filmato della dottoressa Adriana Celestini, presidente dell’associazione “Penelope donne nella pesca”in Abruzzo, che   si dedica alla tutela, a vario titolo delle donne  che operano nel settore della pesca. Nella sua attività parlamentare ha proposto il riconoscimento della figura femminile nelle aziende di pesca.” Mi sto battendo perché la donna abbia un giusto riconoscimento giuridico e tutte quelle tutele che già esistono nel il settore dell’agricoltura. Si tratta di  riconoscimenti che in Europa solo noi donne Italiane, Greche e Olandesi non abbiamo. In tutti gli altri paesi alle donne della pesca viene riconosciuto il diritto alla maternità, alla pensione , all’infortunistica”.

 “Da 35 anni lavoro nel settore della pesca-afferma  la rosolinese Marzia –una professione che mi ha tramandato mio padre. E solo da  dieci anni  ho cominciato a parlare della mia esperienza lavorativa in questi miei 54 anni. Non ho mai fatto altro, solo pescato”.

L’assessore al turismo di Porto Tolle Michela Ferrarese ha evidenziato “I giovani, la scuola e le donne sono il fondamento della nostra società. I giovani perché rappresentano il futuro, la scuola  perché da le basi della formazione e le donne perchè  da sempre creano sviluppo, lavoro e la conoscenza  di tante cose con una tenacia superiore rispetto agli uomini.”

A presenziare all’evento anche  l’assessore di Rosolina Alessia Zaninello e  il consigliere di maggioranza  di Rosolina, Filippo Bergo   


Patrizia Trapella assessore alle politiche della pesca di Chioggia”Una  riflessione che  vuole essere una critica  costruttiva è la politica della pesca legata al mondo femminile . Esistono due realtà  che viaggiano a velocità diverse, una riguarda il Bassopolesine , l’altra, quella che amministro io a Chioggia  che detiene,secondo i dati del 2017,  un terzo(1/3) delle 659 unità della flotta pescherecci del Veneto. Il dato sociale riguardante le donne  del  mondo della pesca, rientra con una diversità grandissima rispetto al Bassopolesine. Mentre nel clodiense le donne  hanno una funzione deputata all’attività di tipo amministrativo, burocratico e di commercializzazione del pescato, nel Bassopolesine le donne si sono spostate al settore della pesca in prima linea con i mariti e famigliari, nel momento in cui è entrato in crisi il settore tessile con tutti i suoi laboratori e poi con la chiusura della centrale Enel. Si alzano alla mattina alle quattro, vanno a pescare ecc. Una presenza attiva, completamente diversa in un ambito culturale sociale diverso rispetto a quello che succede a 50 chilometri di distanza.

Anche a  livello Veneto, rispetto alle provincie  si viaggia a velocità diversa. -Prosegue la Trapella- mentre a livello Veneto sono stati destinati  nel 2017, 3 milioni di euro a fondo perduto per quelle imprese femminili o  a prevalente partecipazione  femminile, le imprese rosa nel settore della pesca molto spesso lavorano in una sorta di fascia grigia  che alimenta spesso un lavoro di tipo precario e dove le donne sono carenti o inesistenti di diritti e tutele sociali. Da qui la necessità di fare rete tra il territorio clodiense  che amministro da due anni , e il Bassopolesine.

“Nel panorama nazionale, la nostra Italia viaggia anch’essa a due velocità diverse, come accade nell’imprenditoria femminile  a livello Europeo. – continua l’assessore Trapella-. Secondo l’osservatorio nazionale della pesca in Italia, nel 2017, le imprese nella filiera ittica superano di poco le 6.500 unità, situate soprattutto nel sud Italia  e nelle  isole, per un totale di 33.941 aziende. Questo significa che il 90% delle donne che lavorano nel settore sono Italiane, soprattutto nelle capitanerie di Manfredonia (222) Cagliari (146 )Ravenna (137 )Ancona ( 82) Siracusa ( 72 ), mentre sono solo 1.195 quelle che lavorano a bordo dei pescherecci con un età media tra i 18 e i 55 anni. Da qui la necessità di puntare su una progettualità che lega la tradizione all’innovazione. Pensare per esempio a sviluppare l’ imprenditoria femminile nell’ambito della pesca .Una bella sfida pensare ad un peschereccio tutto rosa”. E conclude con un commento” Che la donna superi quella che è sempre stata la  connotazione dell’altra metà del cielo e che la donna diventi l’altra metà del mare”


A portare le loro esperienze di vita da pescatori la giovane 18enne  Martina,  Alessio Greguoldo produttore dell’ostrica rosa e la 66enne Adriana Finotti
“Lavoro nella pesca da due anni affiancando mio padre proprietario di un peschereccio. Ritengo  sia un lavoro sottovalutato, perché molto spesso quando lo racconto, la gente non capisce di cosa sto parlando. E’ un lavoro che mi piace,che faccio con passione  perché me l’ha  trasmesso in maniera naturale mio padre.”

Alessio Greguoldo”Da poco più di due anni siamo diventati un ‘eccellenza a livello italiano, nonché mondiale per l’allevamento dell’ostrica rosa. Lavoriamo in rete, con il centri francesi ai quali comunichiamo i dati di un sistema in rete. Per fare i pescatori serve spirito di sacrificio e avere anche vocazione”.
Dall’incontro è emerso che sia per Martina che per Alessio Greguoldo è fondamentale sapere le lingue, sia per comunicare con le altre imbarcazioni che si incontrano via mare, sia perché il  pesce viene venduto in paesi stranieri”.
Adriana Finotti. Una pescatrice. “Ho 66 anni e lavoro sulle vongole da trent’anni, perché mi sono innamorata di quello che ancora oggi è mio marito. Ho cominciato a farlo per dare una mano a lui, dopo che i nostri figli sono diventati grandi e non ho più smesso”

Meno positiva l’esperienza della cooperativa Artemisia di Rosolina, composta da 4 socie.” Siamo sempre state ostacolate e discriminate. Sempre messe al margine, tra regolamenti, statuti e norme burocratiche. Nonostante tutto andiamo avanti perché abbiamo avuto l’apertura delle istituzioni, rispetto a quello che è il comportamento dei colleghi maschi”

Luana Milan, insegnante ed educatrice  “Alla base di tutto ci sono delle problematiche  a livello culturale. Per realizzare un cambiamento culturale  necessitano due cose:la conoscenza e le testimonianze. La conoscenza  avviene attraverso la scuola con  il nuovo percorso di studi  e le testimonianze avvengano  da parte di chi vive pescando. Non c’è apprendimento del nuovo se non c’è un impatto forte che vada a scuotere le persone”


Nella  due giorni non sono mancate le escursioni guidate in bici e in barca e i momenti di degustazione del pescato locale per i visitatori.  L’evento è stato organizzato dal FLAG GAC Chioggia Delta del Po con il prezioso contributo del Comune di Porto Tolle, della Pro Loco di Porto Tolle, del Consorzio e delle Cooperative di Pescatori di Pila.  Per il futuro sono in via di definizione le date dei prossimi workshop  itineranti previsti negli altri comuni del Flag Gac Chioggia Delta del Po

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