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mercoledì 2 maggio 2018

POLESINE CAMERINI:L'INTERVISTA A BEPPE CARLETTI DEI NOMADI


 
DA SX CICO FALZONE,SERGIO RAGGIOLI,BEPPE CARLETTI,YURI CILLONI,MASSIMO VECCHI,DANIELE CAMPANI

“Siamo sempre on the road” sono le parole di Beppe Carletti  della band dei  Nomadi prima del   soundcheck,  di domenica 29 Aprile , data del concerto nell’ex centrale Enel  a  Polesine Camerini .


L’evento organizzato dalla Ellelleeventi in sinergia con l’amministrazione  comunale, forze dell’ordine, i gruppi  di volontariato del territorio e quanti sono stati coinvolti  a vario titolo per rendere possibile il successo di una serata musicale che ha segnato l’avvio   della stagione turistica a Porto Tolle


Beppe, siete tornati in Polesine, dopo vari concerti e prima di allora perché è stata la terra che in un certo senso ha segnato la storia dei Nomadi

E già, è stato proprio in un dancing di Trecenta  dove ci siamo  conosciuti  io e Augusto dall’Oglio

Ci racconti i 55 anni di storia di Nomadi

Dopo 55 anni di attività, esserci ancora è una cosa veramente positiva,  da raccontare, perché dopo tanti anni e vari cambiamenti, dalla morte di Augusto del 1992, ai cambiamenti nella band, è anche cambiato l’approccio alla musica, sono cambiati i gusti delle persone. Tutto è cambiato. Se noi pensiamo che nel momento in cui siamo partiti era il tempo di Claudio Villa e passiamo ai rap di adesso, credo che nessuno avrebbe potuto immaginare che ci sarebbe stata una  trasformazione così incredibile. Cambiamenti epocali che lasceranno il segno, non solo musicalmente.


In tutti questi anni, con  le vostre canzoni siete stati precursori di cose poi accadute

Ciò che noi diciamo ai concerti è ciò che sentiamo, perché chi fa arte, e la musica lo è, è sempre un precursore di tante cose. Non si tratta di maggior sensibilità, ma sicuramente  si riesce a recepire un po’ prima quello che accadrà dopo. Suonando così, si respirano le cose che stanno cambiando e riesci comunque ad anticiparle in un certo senso. Così facendo lasciamo dei segni nel cuore delle persone. La musica è la parte fondamentale nella vita delle persone  e quando con la musica riesci ad arrivare al cuore delle persone sei riuscito a fare quello che era dentro di “ noi”, lasciare un segno, e il segno lo si lascia con dei testi. Tuttora certe canzoni le facciamo ancora perché sono di un’attualità mostruosa e io credo che se noi siamo ancora qua dopo tanti anni  è dovuto alle canzoni  che abbiamo scelto di interpretare. Questo è innegabile.

Come avete scelto le canzoni?

 Abbiamo scelto quelle in cui credevamo, perché bisogna essere credibili  quando si va  sul palco. Si deve essere credibile. Non è che uno può cantare tutto, dipende da come interpreti la canzone ,se sei credibile o no. Questo è fondamentale. Devi interpretare le canzoni e devi essere credibile quando lo fai. La coerenza paga tardi, ma paga.

Ci sono tematiche che non avete mai trattato nelle vostre canzoni?

Difficile trovare delle tematiche che non abbiamo mai trattato, però volendo ci si riesce, bisogna pensare in positivo senza pensare alla canzone di moda che può andare, ma quello su cui crediamo e ci rendiamo quindi credibili quanto le interpretiamo.

Per radio non ci siete quasi mai, eppure avete un tour pieno  di date fino ad Agosto in tutta Italia

Questa è una dimostrazione che non è che fanno  concerti solo quelli che vengono trasmessi per radio, perché ora c’è un mondo con la nuova tecnologia con la quale trasmetti via telefonino. Le radio non sono più indispensabili, sono importanti ,ma non più indispensabili e credo che più andremo avanti e più le radio assumeranno sempre meno importanza, e questo vale anche per la televisione. Noi siamo una dimostrazione  che si può fare a meno di Radio e Tv

Com'è il vostro pubblico?
Il nostro è un pubblico eterogeneo per provenienza sociale e politica oltre che di età differente, ci sono ragazzi, genitori, nonni: questa è una grande fortuna. Sono persone attente, critiche e solidali. Oltre a tutto questo sono aperti a stimoli e novità.

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